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Giorgione: semplicità e magia fra i fornelli

Sarà in Sicilia occidentale in settembre Giorgio Barchiesi, l’oste italiano più famoso, detto Giorgione, Patron del Ristorante ‘Alla via di mezzo’ in Montefalco, un piccolo comune di Perugia. Il mio primo incontro: l’ho conosciuto su Sky Gambero Rosso, e non perdo una puntata di ogni sua rubrica da anni, la sera quel momento per me è magico, vederlo lavorare, ascoltarlo! E poi sono riuscita a conoscerlo personalmente: sabato 15 giugno 2019, sono stata a Montefalco nel suo ristorante per intervistarlo.

Giorgione


Giorgione, parlami della tua storia.
Cucinare non è stato il mio mestiere in origine, ho iniziato dodici anni fa, prima mi occupavo di tutt’altro tra cui musica e veterinaria per esempio, certo mi divertiva a cucinare! Provengo da una famiglia borghese in cui c’è sempre stato un grande senso dell’ospitalità. Eravamo sei figli nati in dodici anni e i miei genitori ospitavano volentieri parenti e amici, avevamo in cucina un tavolo per ventiquattro persone e la nostra casa era sempre aperta. Certo non ho imparato da mia madre a cucinare, mia madre era una pedagoga, studiava alla scuola Montessori e la cucina non è mai stata il suo forte. Casomai da mia nonna che era una vera e propria donna matrona che riuniva a Natale e a Pasqua tutti, figli e nipoti, e amava preparare piatti particolari ma semplici. E poi c’era la tata tirolese Marianna che aveva una manualità incredibile, per esempio con la pasta, lavorava l’impasto senza matterello, con polsi e avambracci, era una magia! La voglia di cucinare passa per la voglia di trasformare ed io imparo a cucinare girando in varie località. Cerco di essere più variegato possibile, ma se cucino una cosa so di che cosa saprà.

Come funziona il tuo ristorante Alla via di mezzo qui a Montefalco?
Non sono legato alla carta, non esiste menù, ci sono gli antipasti a volontà e poi due primi e due secondi che decido io quali fare e li presento in vassoi e non a porzioni, chi ne desidera ancora parli e gli sarà dato.

Nelle tue rubriche mi affascina l’amore che mostri per gli animali, certamente è finalizzato al cibo.
L’allevamento è chiaro che sia finalizzato alla preparazione delle pietanze, ma nel percorso della loro vita gli animali con me stanno bene e mi piace occuparmene. Sono vessato da vegani e vegetariani, certo non è che tutti i giorni si mangia carne, cucino le verdure e quindi preparo anche piatti per questa categoria di persone.

Mi piace molto notare che pensi al cibo che può interessare i bambini.
Far mangiare i figli? Non è difficile, il problema è che oggi i sapori primari i bambini non li hanno più. Sento spesso dire «Mio figlio non mangia» e vedo madri che inseguono i figli col cucchiaio in mano e dico «Ma che sta facendo?». Il problema non sono i piccoli ma i grandi, che sono complici di abitudini strane, per esempio la TV accesa mentre si pranza, ma che senso ha? Quando si parla con i bambini? Non c’è più il dialogo, non c’è la fabulazione, la cultura è sparita, i ragazzi non hanno lessico. Dove stiamo arrivando? E poi … i fenomeni mediatici ci stanno rovinando, per esempio se si entra in farmacia si vedono subito integratori alimentari, ma dico «Mangiate tutto!» e non avete bisogno di integrare nulla.

So che sei stato già nella Sicilia orientale, a quando una tua visita nella Sicilia occidentale? Per esempio mi piacerebbe che venissi nella città di Marsala.
Verrò in settembre, si partirà da Trapani e poi si procede con altri luoghi vicini. Le rubriche sono un format, ma l’importante per me è arrivare in un posto, raccontare la situazione con qualcosa che non sia solo gastronomico, per esempio un cenno ai monumenti e alla storia, poi scelgo posti rustici anche all’aperto per preparare i cibi.

Alla fine dell’intervista Giorgione mi ha donato uno dei suoi libri non trascurando di apporre una sua dedica e per me è stata una grande emozione, e lo sarà ancor di più quando potremo averlo nella nostra terra in settembre. Sono certa che il territorio lilibetano lo affascinerà con i suoi tesori culturali e le sue unicità alimentari, ma anche per noi sarà un confronto e un arricchimento e sono sicura che, dopo essersi seduti a tavola con Giorgione, non è possibile non amare il cibo come lo sa preparare lui, con passione e naturalezza.




Maria Grazia Sessa

GIUGNO 2019

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